Il “Sentiero Frassati” della Basilicata
attraversa un territorio molto interessante dal punto di
vista botanico e faunistico. La presenza, inoltre, di un
esteso sito di importanza comunitaria(SIC); il massiccio
dell’Arioso, testimonia la biodiversità del patrimonio
ambientale presente nel territorio di Sasso di Castalda.
All’inizio del percorso, in prossimità del centro
storico, si trova l’area faunistica del Cervo (Cervus
elaphus), realizzata nel 2001, con un duplice scopo;
quello di consentire agli amanti della natura e ai
turisti di avvistare gli animali in condizioni simili a
quelle naturali e quello di fornire esemplari per futuri
progetti di reintroduzione.
Il piccolo cerbiatto (vedi foto) con il mantello fulvo e
pomellato di bianco, ideale per nascondersi, è l’ultimo
nato nell’area faunistica di Sasso, e conferma, perciò,
il successo del progetto.
Di grande interesse è la presenza del nibbio reale (Milvus
milvus); frequenta e nidifica nei luoghi caratterizzati
dall’alternarsi di querceti ed ambienti aperti, tipici
della prima parte del tracciato.
Nelle umide conche delle faggete, ove abbondano ceppi
marcescenti, a poca distanza dal torrente San Michele,
fa la sua apparizione la salamandra pezzata (Salamandra
salamandra) e la salamandra dagli occhiali (Salamandrina
terdigitata), specie endemica dell’Appennino.
Gli escursionisti che spostano la propria attenzione
dalle zone umide del torrente San Michele agli ambienti
agrari possono incontrare l’upupa (Upupa epops), il
rigogolo (Oriolus oriolus), la ghiandaia (Garrulus
glandarius) e la gazza (Pica pica).
Nelle
faggeta della Costara è facile avvertire il suono
ritmico prodotto dal picchio verde ( Picus viridis).
La loro presenza è rilevabile anche scorgendo i
fori rotondi e regolari praticati negli alberi più
vecchi; quando, però i buchi sono grandi e a forma
rettangolare, si tratta del nido del possente e
raro picchio nero (Dryocopus martius), il più
grande dei picchi europei, che colonizza ancora i
vecchi faggi. Un altro frequentatore delle foreste
è il cuculo (Cuculus canorus), che a modo suo vi
nidifica.
Fra le specie di Mammiferi presenti sul
territorio, sicuramente quelle di maggiore
importanza
scientifica sono la lontra (Lutra lutra), il lupo
(Canis lupus); il più grande predatore carnivoro
che chiude il ciclo della catena alimentare, e il
gatto selvatico (Felis silvestris), quest’ultimo
forse più comune di quanto non si creda date anche
le sue abitudini notturne, arboricole ed elusive.
La martora (Martes martes), anch’essan presente
nella faggeta della Costara, visto la presenza,
per fortuna, di esemplari arborei, ancora, vecchi
e cavi, che presentano favorevoli condizioni per
la sua tana. Una delle entità faunistiche più
interessanti per i visitatori, è rappresentato
dallo scoiattolo nero (Sciurus vulgaris
meridionalis ), è presente sia nei querceti e sia
nei faggeti. Questa specie è diversa da quella
conosciuta nel resto d’Italia e in Europa,
presenta un caratteristico manto nero con il
ventre ed il petto bianco e le dimensioni del
corpo e della coda maggiori rispetto agli altri
scoiattoli. A queste vanno aggiunte altre specie
più comuni come la faina (Martes Foina), la volpe
(Vulpes vulpes), il tasso (Meles meles),
localmente ben conosciuto con il nome dialettale
“melogna” e la lepre (Lepus europaeus), diffusa
dai campi coltivati fino alle praterie montane
dell’Arioso. L’istituzione del parco nazionale
dell’Appenino Lucano, di cui il sentiero Frassati
di Basilicata è totalmente al suo interno,
rafforzerà in maniera significativa la
conservazione della natura e, specialmente,
l’ecosistema faunistico.